Iran, condannata per adulterio, Sakineh torna in libertà.

Sakineh Mohammadi-Ashtiani, 47 anni, di Tabriz, nel nord-ovest dell’Iran, venne condannata nel 2006, alla lapidazione per adulterio in quanto accusata di aver contribuito all’uccisione del marito assieme al suo presunto amante.
Oggi l’iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani è tornata in libertà, rilasciata dopo 8 anni di carcere grazie all’amnistia concessa per buona condotta.
Il provvedimento di clemenza è stato adottato ieri in coincidenza con l’anno nuovo secondo il calendario iraniano. L’annuncio è stato dato dal Segretario Generale del Consiglio Superiore iraniano per i diritti umani, e diffuso dalla stampa governativa del paese.
Anche se le autorità e la stampa iraniane hanno cercato di attribuire la decisione all’equità e alla magnanimità del sistema giudiziario di quel paese, il felice epilogo della vicenda che ha coinvolto Sakineh è dovuto alla campagna internazionale contro l’ingiusta condanna alla lapidazione pronunciata dal Tribunale islamico.
Ricordiamo infatti che la sua vicenda commosse il mondo intero, che si mobilitò per lei, salvandola dalla lapidazione e dall’impicaggione in quanto spinse le autorità di Teheran a parlare di sospensione della sentenza. Ad agevolare la situazione vi fu l’intervento del governo italiano e del Vaticano infatti, soprattutto in Italia e Francia, le piazze si riempirono di manifestanti pro-Sakineh e di gigantografie della donna, esposte anche sui municipi di Roma. Il Parlamento europeo, grazie all’attivismo di molti deputati, chiese di salvare la vita della donna.
Da allora calò il silenzio su questa vicenda fino ad oggi, giorno della sua liberazione.
Ancora una volta, grazie all’intervento internazionale e di gruppi di manifestanti per la difesa dei diritti umani, si è giunti ad un lieto fine; tuttavia l’Iran resta pieno di centinaia di prigionieri condannati o in attesa di giudizio, torturati o uccisi, spesso solo per reati politici!

Post recenti

Leave a Comment