Libero e bello….

Ogni famiglia, nell’attesa della nascita del proprio figlio, vive emozioni profonde intrise di fantasie e aspettative ma può anche trovarsi di fronte a grandi ansie e preoccupazioni. Si costituiscono l’idea del bambino proiettando i propri desideri e concentrandosi spesso sulle caratteristiche personologiche, immaginando un bambino molto intelligente, estremamente ubbidiente con una vita ricca di emozioni ed esperienze ma, ciò che abbiamo davanti, oltre ad essere nostro figlio, è un essere umano distinto: ha una sua identità, caratteristiche personali e suoi modi di fare… Quando si scopre che il “figlio fantasticato” è affetto da deficit, i genitori entrano in un circuito di vissuti angoscianti, frustanti e luttuosi. Il mito del figlio sano e bello crolla e viene sostituito dall’angoscia, dovuta ai propri sensi di colpa e dal timore di dovergli dare solo assistenza, senza la certezza che un giorno diventerà autonomo e capace. L’unica soluzione per vivere meglio , accettare il proprio figlio ed evitare di distruggere i rapporti con la famiglia è quello di immaginare la morte del “figlio fantasmatico”. Solo con questo lutto i genitori, di conseguenza, sono coscienti di assistere ad un crescita diversa del loro figlio che, pur non soddisfacendoli, devono comunque imparare a rispettare e ad accettare. La presa di coscienza, sicuramente difficile, porterà ad ammettere che a ciascun figlio, indipendentemente dal deficit, è doveroso riconoscere uguali diritti ed adeguate opportunità.

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