Pizzo? No, grazie!

Racket è un termine che indica attività criminali finalizzate a controllare determinati settori delle attività economiche e commerciali. Essa viene generalmente svolta attraverso minacce con estorsione di denaro ed intimidazioni varie all’incolumità personale, punendo materialmente chi si rifiuta di sottostare alle richieste. Combattere questi atti illegali e immorali si può e si deve, infatti, è proprio questo l‘obiettivo che si propone l’associazione foggiana antiracket dedicata a Giovanni Panunzio. Una realtà importante che riunisce sotto il proprio nome, al momento, una ventina di imprenditori ed esercenti della città che hanno deciso di ribellarsi alla consolidata prassi del pizzo e dell’estorsione; tutti imprenditori che hanno deciso di liberarsi della prepotenza della malavita organizzata. Proprio come fece oltre vent’anni fa Panunzio, l’imprenditore foggiano che pagò con la vita l’aver denunciato alla magistratura i suoi taglieggiatori a cui oggi l’associazione si ispira portandone orgogliosamente il nome. L’associazione è guidata dalla giovane imprenditrice foggiana Cristina Cucci; titolare di un’azienda che si occupa di Wedding Event Planner, vittima anche lei di un tentativo fallito di estorsione. “Tu sei nuova qui. Se vuoi lavorare prepara 2000 euro, altrimenti ti facciamo saltare in aria il negozio”, si sentì dire un giorno al telefono. Ma senza perdere le speranze, un quarto d’ora dopo la richiesta estorsiva era già in caserma per raccontare tutto ai carabinieri. Ci vuole coraggio; Cristina ne ha da vendere e anche noi dobbiamo ritrovare il nostro coraggio perduto affinché  la legalità diventi un tema all’ordine del giorno.

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