Fisioterapia: come non finire nelle mani sbagliate

La fisioterapia è utile per danni a muscoli, nervi e ossa: ma gli abusivi sono molti, e l’Aifi ha spiegato come non finire nelle mani sbagliate.

In primo luogo, spiega l’Aifi (Associazione italiana fisioterapisti), non tutti quelli che si dicono fisioterapisti lo sono davvero. In Italia hanno l’abilitazione circa 50.000 fisioterapisti, ma a fronte di questi ce ne sono circa 100 mila abusivi, che mettono a rischio, e spesso peggiorano le condizioni di salute dei pazienti che si rivolgono a loro fiduciosi. L’associazione chiarisce nel merito che manovre e massaggi eseguiti dalle persone sbagliate possono sfociare in lesioni dell’apparato muscolo scheletrico, circolatorio o del sistema nervoso periferico.

Per essere sicuri di essere in buone mani, occorre accertarsi che il fisioterapista abbia una laurea in materia o un titolo equipollente, che si stato rilasciato in Italia. Se è stato rilasciato all’estero, deve viceversa essere stato riconosciuto dal ministero della Salute.

In secondo luogo, l’esperto deve risultare iscritto all’Associazione Italiana Fisioterapisti, e se non è disposto ad emettere fattura occorre diffidare.

Fisioterapisti: come riconoscere quelli veri

“In base alla normativa – spiega il presidente dell’Aifi, Antonio Bortone, – il fisioterapista è colui che elabora, anche in équipe, la definizione del programma di riabilitazione che ha lo scopo di individuare e superare il bisogno di salute del disabile; è il soggetto incaricato di praticare autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive usando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; è colui che propone l’adozione di protesi e di ausili, addestrando al loro uso e controllandone l’efficacia; ed è infine colui che verifica se la metodologia riabilitativa attuata risponda o meno agli obiettivi di recupero. Il settore di principale intervento è il disordine funzionale, rispetto al quale lo specialista risponde con un programma di prevenzione, cura e riabilitazione. Il Fisioterapista non si occupa della cura farmacologica e della chirurgia. Tuttavia, in stretta collaborazione con medici e sanitari, può amplificare l’efficacia del farmaco e stabilizzare gli esiti di un buon intervento chirurgico”.

È consigliato inoltre, per distinguere un buon fisioterapista da uno magari abusivo, appurare che questi lavori in equipe con altri specialisti. Ed è sempre meglio chiedere informazioni ad altri medici, pazienti e fisioterapisti, prima di un consulto.

Una scarsa competenza può provocare dei danni anche gravi: sono queste le ragioni che hanno portato alla regolamentazione dell’attività del fisioterapista con l’istituzione del corso di laurea e delle associazioni di categoria: strumenti utili a tutelare la professionalità dei laureati e a preservare la salute dei cittadini.

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