“Scopriamo Foggia”

“Scopriamo Foggia” si pone il fine di far conoscere meglio la nostra città, attraverso fatti e curiosità che hanno segnato Foggia e forse hanno lasciato tracce indelebili percepibili ancora oggi. Esordisco con una notizia storica inerente alla seconda guerra mondiale: i bombardamenti sulla nostra città si chiusero il 18 settembre del 1943, ben 15 giorni dopo la firma dell’armistizio, con obiettivi militari ormai nulli, le incursioni aeree costarono 20.298 civili morti e oltre 600 feriti, ma nessun giornale radio ne fece mai cenno. Il quadro di Foggia era quello di un paese devastato ed in ginocchio, a tutto ciò faceva da cornice la presenza di molte truppe alleate, che stazioneranno per un paio d’anni e influivano nel sociale, difatti sorsero cinema e teatri in lingua inglese, ritrovi e club, ma la vera chicca fu la nascita di un settimanale, non ufficiale, completamente in lingua inglese, dal titolo: Foggia Occupator. La prima copia fu redatta il 16 dicembre 1945. Inizialmente il giornale veniva stampato a Bari, solo alcuni mesi dopo la tipografia, Cappetta, sita in Piazza Lanza, diede la sua disponibilità gratuita, in cambio di nuove apparecchiature, poiché le proprie erano state sottratte dai tedeschi durante l’assedio. Lo scambio fu equo: la tipografia poté ricominciare a lavorare e la redazione americana non fu più costretta settimanalmente a spostarsi fino a Bari. La redazione era composta dal sergente Milton Hoffman, direttore del giornale, diversi membri americani fra cui spiccava la figura del pilota Gene Cowen, un’assistente bilingue, Maria di Bari e il fotografo, Savino Bufalo. La non ufficialità del giornale permetteva alla redazione di curare servizi giornalistici insoliti o inerenti ad eventi di secondaria importanza, come le attività dei soldati americani nel tempo libero, le partite di calcio ed altre argomentazioni, ma tutte assolutamente lontane da quelle che erano le reali problematiche della cittadina e dei suoi abitanti. Questo fu motivo di scontro fra Hoffman e Cowen, quest’ultimo, difatti, aspirava a fare del giornale una voce di popolo, premendo, affinché mettesse in risalto i bisogni di un paese che sembrava dimenticato dal resto della nazione. Quando Hoffman lasciò Foggia per far rientro in America, Cowen divenne il nuovo direttore del  ” Foggia Occupator ” e si sentì finalmente di libero di dare al giornale una veste nuova, secondo quelle che erano le sue congetture. L’occasione giunse quando una mattina mentre passeggiava nei pressi della stazione vide un gruppo di manifestanti che protestavano; interessato, intervistò qualcuno di essi e scoprì che si trattava della rivolta apostrofata come ” pane e lavoro “, i manifestanti erano contro le spedizioni clandestine di grano verso il nord d ‘ Italia per essere vendute all’estero al mercato nero. La rivolta andò a buon fine: momenti di panico per una scintilla di violenza, i manifestanti  si ripresero il grano, Cowen scrisse il suo primo vero articolo. Il 30 agosto 1946 fu la data dell’ultima copia del ” Foggia Occupator “; la redazione si sciolse e Cowen ritornò in America, dove continuò la sua carriera giornalistica alla quale affiancò quella di conduttore televisivo, scrisse una famosa autobiografia dove menziona più volte la nostra città e i nostri compaesani, inquadrando il tutto come  un’esperienza positiva e formativa … e cito sue testuali parole:  ” ho vissuto in un paese immerso nel biondo grano, in mezzo a gente semplice e cordiale”.

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