La guerra che non fa più notizia

Parto dalla notizia di sabato 3 ottobre: aerei statunitensi della missione NATO in Afghanistan hanno bombardato l’ospedale di MSF (Médécins sans frontières). La notizia dopo due giorni è sparita dai giornali.
La Turchia, paese NATO, continua a far passare le armi per gli integralisti islamici, con la supervisione dei servizi segreti: le foto pubblicate sul quotidiano “Cumuruhyet” (“Repubblica”” in turco), uno dei maggiori organi di stampa del paese, sono costate l’arresto del direttore Dundar e l’oscuramento del sito.
L’Arabia Saudita e tutte le altre monarchie assolutiste del Golfo continuano a finanziare i movimenti islamisti, ma ospitano le basi di USA, Francia, Regno Unito, oltre ad essere le prime acquirenti di armamenti dagli stesi paesi, che sono i pilastri della NATO. Gli USA da soli esportano il 50 per cento delle armi, seguiti a distanza dalla Russia.
Si potrebbe continuare a lungo, ma vado dritto al punto: per dare un contenuto alla PACE, dobbiamo chiedere l’uscita dell’Europa dalla NATO.
In secondo luogo, visto che il modello economico che finanzia le guerre e ci convive benissimo, come convive benissimo con ogni violazione dei diritti umani è quello imposto dalle multinazionali – a partire da quelle del petrolio e delle armi – com’è chiarissimo nelle guerre africane, dobbiamo chiedere di fermare l’adesione dell’Unione Europea al TTIP , il trattato di libero scambio fra Europa e USA che ridurrebbe ulteriormente la sovranità degli stati, il primato della politica.
Visto che gran parte della sinistra è afona, soprattutto sul tema NATO (con la lodevole eccezione del nuovo leader laburista Corbyn ), mi rivolgo in primis al mondo cattolico, che dal 2003 (manifestazioni contro la guerra in Iraq) è afono su tutto.
Due messaggi chiari, forti, immediati, “scandalosi”. Se vogliamo colpire il silenzio, lanciare il sasso nello stagno, propongo di lanciare i due slogan, in una grande manifestazione congiunta, subito prima dell’apertura del Giubileo, il 7 dicembre.
Per imporre i temi sull’agenda non bastano lanci di palloncini colorati, bandiere arcobaleno e colombe bianche o biciclettate.  Servono contenuti dirompenti. Fuori l’Europa della NATO e stop al TTIP lo sono.

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