La giustizia sportiva non qualificherà-salvo colpi di scena- l’episodio come discriminazione omofoba ma come semplice offesa generica.
Siamo all’ennesimo episodio di discriminazione omofoba all’interno dei campi da calcio. Dall’ ex ct Marcello Lippi , “Non esistono calciatori omossessuali”, al presidente del sindacato calciatori Damiano Tommasi, “Fare coming out sarebbe sconveniente”, fino ad arrivare al presidente della Figc Carlo Tavecchio , “Non ho nulla contro gli omosessuali ma teneteli lontano da me, io sono normalissimo”. Lo stesso Maurizio Sarri , tecnico del Napoli, dai tempi in cui allenava l’Empoli esordì la sua omofobia dicendo: “Il calcio sta diventando uno sport da froci”. Durante gli ultimi minuti della partita di qualificazione alla semifinale di Coppa Italia, il già celebre Sarri, esordisce dando del “finocchio” e “frocio” al tecnico dell’Inter ,Roberto Mancini, perché Mancini ha chiesto al giudice di campo di correggere l’assegnazione dei minuti di recupero. Mancini ha voluto marcare la gravità dell’affermazione di Sarri, per mostrare a tutti che nel 2016 esistono ancora episodi di razzismo nello sport. Sarri verrà squalificato per un paio di giornate perché l’episodio non è classificato razzista ma soltanto offensivo, essendo Mancini notoriamente eterosessuale. Un episodio di estrema arretratezza e ignoranza ad un passo dal guardalinee e dal quarto uomo che rimangono impassibili. In un altro Paese sarebbe stata la stessa cosa? Nel XXI secolo la parola omosessuale può essere ancora un offesa? Se i nostri uomini hanno ancora questi pensieri infondati, noi giovani come faremo? Io penso che dobbiamo rispetto a chi manifesta punti di vista, idee, tendenze anche sessuali, diverse dalle nostre ; rispetto che reciprocamente deve essere dovuto evitando manifestazioni che hanno lo scopo di cercare un’attenzione mediatica che spesso sfociano in esibizioni di dubbio gusto. Allo stesso tempo non è pensabile di utilizzare un modo di essere, una diversità, per offendere qualcuno. E’ un problema di rispetto, di libertà ma soprattutto di civiltà.