NERUDA di Larraín è di “pirandelliana” natura

cover1000Neruda” è un film da cinema. Incomprensibile, profondo, privo di censure, dannato e accattivante. La storia del poeta cileno è narrata attraverso gli occhi di un poliziotto poco alto, fascista, di origine dubbia e di faccia curiosa. Il suo parlare accompagna la narrazione, le sue riflessioni, i suoi pensieri accarezzano ogni scena, e la spiegano. Anche perché la storia è composta da sequenze allegoriche, che richiamano simboli proprio con l’uso costante di parole, le stesse che Neruda utilizzava nelle sue poesie.

La caccia al poeta è il motivo per continuare la visione del film e sapere se questo “giallo-autobiografico” porti da qualche parte. In realtà la sensazione che si prova in sala è esattamente questa: spaesamento e confusione.

Neruda abbandona il Cile per una ragione politica che possa assicurargli l’immortalità. Un’immortalità che lui possiede già nei salotti cileni in cui legge e intrattiene con le sue poesie.

La stagione della caccia non esisterebbe senza il poliziotto, è lui infatti il personaggio su cui lo spettatore dovrebbe concentrarsi per uscire vivo dalla tempesta intellettuale scatenata nel film.

Guardare “Neruda” è come leggere un libro al contrario, un libro che non capisci perché sei partito dalla fine e non vedi l’ora di arrivare all’inizio, un ritmo narrativo in grado di distrugge l’anima degli spoiler e tingere la sala di poesia. Una poesia nata nel cuore del Sud America che ti travolge con passione, quella passione che rende Neruda (il suo nome di battaglia) umano, capace di sbagliare.

Nonostante gli errori, la continua voglia di soddisfarsi sessualmente, l’egoismo, la ribellione agli ideali politici, il personaggio di Neruda piace sia al pubblico sulla scena sia a quello in sala e coinvolge in tutti i sensi.

Neruda scappa, si nasconde, dove va e,soprattutto, con chi? In cerca di che cosa? Lui è certo che nessuno riuscirà a trovarlo, ne è sicuro. Ma è altrettanto certo che il popolo è dalla sua parte, quindi incapace di tradirlo e consegnarlo alla giustizia. Fugge davvero da qualcuno o da se stesso?

La presenza di Pirandello e dei suoi “personaggi in cerca di autore” è palpabile, ma necessaria per rifinire la storia con un tono originale e poetico.

Questa storia dalla sceneggiatura preziosa è informe, a tratti incerta, a volte vera, ma capace di catturare l’attenzione delle orecchie e del cuore.

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