Intervista al Prof. Rotundo, docente di matematic

La scuola non è solo scuola, è un luogo di scambi culturali, scontri generazionali, di crescita e quando un docente deve lasciarla, se ne va un pezzo di essa; ilSottoSopra ha deciso di intervistare il Professore Rotundo, che raggiungerà il pensionamento tra 4 anni.

-Come valuta la sua esperienza in questa scuola?

Positiva.  Ho conosciuto diversi istituti tecnici e sono convinto che il nostro sia probabilmente fra i migliori, le scuole sono fatte dagli alunni ed i nostri sono ancora prevalentemente educati e civili, anche se ovviamente non tutti sono studiosi e brillanti allo stesso modo.  Ci tengo a dire che ogni anno abbiamo avuto il piacere di avere qualche ragazza o ragazzo di alto livello.  

-Ha mai avuto soddisfazioni degne di essere ricordate legate a i suoi alunni?

Ogni volta che vengo a sapere che superano brillantemente l’esame di matematica all’università; dico sempre di affrontarlo come primo esame ed in genere il consiglio funziona, questo è un banco di prova importante per il mio lavoro, vuol dire che qualcosa di buono nei cinque anni si è fatto.  Ultimamente ho incontrato su Facebook una mia ex-alunna che adesso insegna proprio Matematica, mi ha detto che conserva ancora gli appunti delle mie lezioni, li ha utilizzati all’università ed adesso li trova utili anche da insegnante. Ovviamente mi ha fatto piacere. 

-Ha mai vissuto esperienze negative che le hanno fatto pensare di lasciare il Pascal almeno una volta? Esperienze negative ovviamente ce ne sono state, sono 20 anni che insegno in questa scuola, ma non erano da imputare al Pascal come ambiente scolastico. Le cose che meno mi piacciono riguardano 2 aspetti didattico-culturali, il primo è il programma del quinto anno che andrebbe completamente rivisto, il secondo è la riduzione delle ore di matematica voluta dalla riforma Gelmini, insomma mi piacerebbe insegnare le cose in un modo un po’ diverso.

-Se dovesse dare un voto alla scuola, lei che voto darebbe?

Credo che un bell’otto glielo darei tranquillamente, fra gli istituti tecnici abbiamo pochi rivali sia come utenza che come attrezzature. Perché non un voto più alto? Perché insegnare ed istruire da un lato e studiare ed imparare dall’altro non sono cose facili e comunque non credo ci siano scuole a Foggia che meritino un voto maggiore, nemmeno i Licei.

Ringraziamo il professore per la sua disponibilità e da parte di tutta la redazione le auguriamo una vita serena e spensierata.

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