La lunga marcia del Pascal sul tema della legalità

In preparazione alla Giornata della Legalità del 21 marzo, l’istituto scolastico ha tenuto una serie di incontri volti alla preparazione degli alunni all’evento.

Uno di questi è stato quello con l’associazione Aurispa, un’azienda che si occupa di consulenza ambientale.

I suoi referenti, Gianluca Ravazzone (consulente ambientale), Domenico Tricarico (consulente ambientale), Michele Coccia (docente), Pasquale D’Anello (avvocato) e Giannino Tricarico (dottore commercialista), si sono recati presso l’aula magna della scuola per esporre la loro tesi.

Un problema che inizia prima nelle nostre case.

Il rifiuto richiede conoscenza, non è una cosa soltanto da cestinare, ma richiede una conoscenza abbastanza appropriata di ciò che si va a cestinare ed anche molta pazienza da parte dei cittadini all’interno delle case. Perché “differenziare” non è una cosa semplice. Al di fuori delle nostre case questo problema diventa un giuridico ed economico: il rifiuto comprende una strada legale o una strada illegale. La cosa strana è che, qualsiasi strada prenda il rifiuto, questa assume una rilevanza economica molto importante perché il rifiuto illecito è un business. Infatti, le organizzazioni criminali sono molto interessate a questo business che diventa abbastanza serio anche una volta intrapresa la strada legale perché differenziare creerebbe un potenziale economico corretto, lecito.

Occorre parlare di rifiuti e di gestione legale dei rifiuti per sgomberare il campo da tanti luoghi comuni, parlare di quella che è la gestione corretta dei rifiuti e quello che si incontra quando non si gestisce correttamente il rifiuto: le infrazioni, le sanzioni, i reati fino a quelle che noi chiamiamo ecomafie, di cui si sente sempre più spesso parlare.

Il ruolo dell’associazione è quello di affiancarsi ad aziende che producono rifiuti e consigliare le soluzioni migliori e più sostenibili anche per le medesime. Ma, allo stesso tempo, seguire aziende che si sono trovate in problemi con la gestione dei rifiuti.

È stato mostrato quanto possano essere gravi questi reati, dalle banalità fino alle gestione illecita dei rifiuti, dove si compiono dei veri e propri crimini per trarre un profitto in debito ai danni della nostra salute.

Quella dei rifiuti è una piaga che negli ultimi trent’anni è aumentata in maniera esponenziale incidendo in maniera negativa su aspetti ecologici, sanitari e sociali. Le origini sono da ricercare nell’elevato consumismo che ha caratterizzato il nostro paese dagli anni ‘90 ad oggi ed ha portato la produzione dei rifiuti a raddoppiare. In Italia la questione è, purtroppo, ancora ampiamente aperta, soprattutto a causa del business illegale che gira attorno al problema “rifiuti” e alla mediocre gestione politica degli ultimi decenni.

Le organizzazioni criminali che commettono reati contro l’ambiente sono comunemente definite con l’acronimo «Ecomafia». Le attività illegali che esse svolgono sono diversificate e si estendono in vari settori della vita sociale; per quanto riguarda l’ambiente, l’elenco delle azioni criminali è piuttosto lungo: raccolta e smaltimento dei rifiuti, abusivismo edilizio, incendi boschivi dolosi per finire alle infiltrazioni di stampo mafioso e camorristico nel campo delle energie rinnovabili.

Al termine dell’incontro sono state mostrate le sanzioni, talvolta anche di particolare rilevanza economica, che vengono inflitte a coloro che fanno del rifiuto un guadagno illecito.

Chi inquina il nostro ambiente inquina anche la nostra salute, la nostra possibilità di crescita, di futuro, contaminando la nostra storia.

Sara Di Benedetto

 

 

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