Incontro con Davide Cerullo: “Sono stato salvato dalla cultura”

Ancora un altro incontro si è tenuto al Pascal dove il protagonista è Davide Cerullo, ex spacciatore camorrista diventato uno scrittore.

Davide Cerullo comincia trattando il tema delle relazioni e di quanto sia difficile incontrarsi oggi a causa dei social e per farlo comprendere meglio porta l’esempio del carcere minorile di Caserta dove un ragazzo attraverso una stretta di mano aveva tirato Davide a sé per chiedergli un abbraccio e questo ha portato tutti a capire che oggi la cosa a cui si tiene di più sono gli oggetti e tutto ciò che possediamo.

Un altro argomento riguardante soprattutto le generazioni di oggi è il giudizio di chi ci è attorno e che non bisogna mai vivere in base al giudizio che gli altri hanno perché quello che conta è ciò che si sa di essere.
Grazie a questo si aggancia subito al tema della libertà, concetto ripetuto spesso in quelle ore, e abbandona questa tematica dicendo che bisogna essere padroni della propria vita e della propria libertà.

Continua trattando argomenti molto importanti come quella dell’amicizia, dicendo che nella vita è importante sapersi scegliere gli amici e saper dire di no, e della famiglia, dicendo che la cosa più sbagliata che un genitore possa fare è quella di rendere la vita facile ad un figlio arrivando ad allevare degli infelici.

Si conclude il tutto con un’altra frase molto forte di Davide che può far riflettere davvero chiunque “fate della vostra vita qualcosa che vale e ricordate che la scuola e i libri sono gli unici mezzi per non essere schiavi”.

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