Il libro narra in forma di romanzo l’esperienza di una mamma a cui un giorno le maestre della scuola d’infanzia che frequentano i suoi due gemelli dicono che il maschietto si comporta in modo strano e diverso dagli altri bambini. Da allora comincia un’esperienza dura ed a volte dolorosa: gli anni successivi saranno un confronto continuo con una parola che forse prima lei conosceva a stento: autismo, un disturbo del neurosviluppo di cui non si conoscono ancora le cause e che può condizionare in modo rilevante la vita di chi ne è affetto. Lei e il marito reagiscono in modo diverso, lui per un po’ continua a negare che il figlio abbia un serio problema poi quando intuisce la gravità della situazione non ce la fa ad affrontarla e si allontana dalla famiglia, lei dopo un momento di sconforto reagisce ed anche grazie a delle figure positive che si sono avvicinate a lei riesce ad accettare la particolarità del figlio ed a entrare nel suo mondo ed a capire il suo punto di vista in tante situazioni in cui il suo comportamento sembra bizzarro o inadeguato. Bizzarro sembra essere una parola chiave per Luisa, ci ha ricordato che viene dallo spagnolo antico e vuol dire prode, coraggioso ed in effetti coraggiosi e spavaldi ci sembrano queste persone quando ignorano convenzioni ed ipocrisie sociali, quel coraggio che dovremmo avere tutti davanti a ciò che diverge dalla norma e che tendiamo istintivamente a non accettare.
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