Quest’anno sì, è stato un anno di lotta contro un nemico invisibile, un anno pieno di vuoti (se così si può dire), un anno malinconico che ci ha fatto pensare o meglio riflettere su quello che abbiamo e su quello che abbiamo perso. Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo! Il covid-19 è stata una malattia che ad alcuni ha portato via la salute, ma a molti anche la libertà, la libertà di uscire e respirare, sentire l’aria che perfora le narici e così pura che se ne percepisce quella sensazione indescrivibile, come quando si abbraccia un amico. Non basta un “grazie” virtuale o la domenica in cui rifugiarsi a casa dei nonni dove si finisce per discutere degli eventi che sono accaduti nella settimana e intanto se ne esce con dieci chili in più! È impossibile dimenticare le corse la mattina per arrivare in classe, prima che la professoressa chiuda la porta in segno di “Ritardo!!”. In tutto questo tempo ci sono mancati gli insegnanti e le loro capacità sovrannaturali di dare tanti compiti e non sentirsi in colpa, il copiare e l’essere scoperti, ci sono mancati i dibattiti in classe e le successive litigate…… è proprio vero che ti rendi conto di quanto una cosa ti stia a cuore fino a quando non la perdi. Non pensavo di passare da un giorno all’altro da semplici esseri umani fluttuanti in un immenso universo, a vittime di un microscopico virus. Non è facile dire e a un ragazzo che vive solo ed esclusivamente all’aria aperta di rimanere a casa, che quando deve uscire deve indossare quella specie di museruola chiamata mascherina. Dopo tanta pazienza, tanta consapevolezza del rischio che stavamo correndo e con le precauzioni giuste abbiamo vinto il corona-virus:”Caro virus, quella corona non è più tua”. I manifesti appesi ai balconi ci hanno dato speranza e alla fine, dopo tante cadute, ci siamo rialzati e ora la strada appare liscia come l’olio…… ATTENZIONE a non SCIVOLARE!
Dopo questa vittoria siamo liberi, bruciamo le nostre mascherine, ritorniamo a respirare e ad abbracciarci….. insomma a VIVERE!!