Infrastrutture portuali: una minaccia per l’ambiente

Viviamo in un mondo dove una grandissima parte dei prodotti che compriamo vengono quotidianamente importati dall’estero. I mezzi utilizzati per il trasporto merci sono numerosi, eppure, basandoci su un rapporto tra carburante consumato, distanze e carico trasportato, le navi cargo sono considerate il sistema di trasporto più efficiente.

Da un tale sistema di trasporto le aspettative sono innumerevoli, eppure basti pensare che 15/20 di queste navi inquinerebbero quanto tutte le auto al mondo. Nonostante ciò le navi cargo occupano l’80% del settore dei trasporti commerciali mondiali, ma purtroppo non è finita qui, infatti spostamenti di così importante calibro richiedono anche strutture portuali colossali, che costituiscono una minaccia per l’ambiente.

Come affermato dall’Ispra, è fondamentale affiancare lo sviluppo logistico ed economico delle vie di comunicazione marittime alla minimizzazione dell’impatto ambientale delle infrastrutture portuali. In totale i primi 10 paesi europei per inquinamento all’ormeggio sarebbero responsabili di quasi 7 milioni di tonnellate di Co2, di cui 1,2 provenienti solo dal territorio italiano, primo paese in classifica.

Con l’obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di Co2 annue nelle aree portuali sono stati stanziati 270 milioni di euro, previsti dal Pnrr per la transizione ecologica dei porti.

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