La deforestazione in Amazzonia

La foresta amazzonica è un patrimonio naturale inestimabile da cui dipende l’intera esistenza del nostro Pianeta. La temperatura elevata e costante tutto l’anno, le piogge in grandi quantità sono le condizioni perfette che garantiscono livelli altissimi di biodiversità, da quella vegetale a quella animale. Il Bacino dell’Amazzonia non è solo una enorme estensione di foresta pluviale ricca di biodiversità, il suo ruolo di regolazione del clima e dei cicli biologici ha influenza su tutto il Pianeta. La vegetazione è formata per l’80% da alberi e solo il restante 20% è costituito da piante erbacee, questo fa sì che il 99% della luce solare non raggiunga il suolo. Un altro elemento di grande ricchezza è rappresentato dall’eterogeneità della foresta, soprattutto se la paragoniamo alle nostre foreste temperate dove in genere una o poche specie sono dominanti. La ricchezza della foresta non è solo in termini di specie, ma anche strutturale. Possiamo considerare la foresta come composta da più strati sovrapposti, fino ad arrivare alla canopia che raggiunge anche i 60 metri di altezza.

Negli ultimi 30 anni abbiamo perso in media una superficie di foresta tropicale pari a 12.000 kmq all’anno, ma in alcune occasioni siamo arrivati anche a 28.000kmq.La deforestazione è la principale causa che minaccia la sopravvivenza del polmone verde del nostro Pianeta: solo nel territorio brasiliano stiamo perdendo una superficie di foresta pluviale equivalente a oltre tre campi da calcio al minuto.
Storicamente in questa regione una delle tecniche utilizzate per espandere le aree per le coltivazioni, gli allevamenti e le miniere è l’utilizzo del fuoco. La tecnica si chiama “slash and burn”, taglia e brucia e procede ettaro dopo ettaro poiché, eliminata la foresta, i terreni restano argillosi, vengono dilavati dalla pioggia e diventano rapidamente sterili per le coltivazioni. Inoltre, l’utilizzo del fuoco provoca enormi incendi, difficilmente gestibili, che si estendono su enormi superfici per mesi. Secondo l’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile (INPE) nell’ultimo anno gli incendi in Brasile sono aumentati dell’ 83%, registrando oltre 73.000 roghi in tutta la foresta amazzonica. Il WWF è presente in molti dei Paesi dell’Amazzonia, a cominciare dal Brasile che ospita la parte più grande, e tutti stiamo lavorando in modo coordinato per fermare lo sfruttamento in questa regione del Pianeta, fermare gli incendi e aiutare le popolazioni locali in enorme crisi.

Il nostro impegno si può riassumere in tre punti:

  • garantire la salvaguardia degli ecosistemi terrestri e di acqua dolce del Bioma dell’Amazzonia per assicurare la sopravvivenza delle specie, la fornitura di beni e servizi ambientali e la tutela delle popolazioni indigene;
  • assicurare in termini di qualità e quantità i flussi dei fiumi prioritari per l’integrità degli ecosistemi acquatici, la fornitura di servizi ecologici a supporto delle popolazioni locali e delle economie regionali;
  • conservare una superficie forestale per garantire le funzioni dei cicli bio-geo-chimici e climatici a livello regionale e globale.                                                                          

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