Ricordiamo i “Nobel italiani”

Il Premio Nobel è il prestigiosissimo riconoscimento internazionale che dal 1901 premia con una solenne cerimonia a Stoccolma coloro che si sono distinti con risultati straordinari in campi come le scienze, la letteratura o l’ottenimento della pace. Nel corso della storia di questa onorificenza, l’Italia ha visto alcune tra le sue menti brillanti ottenere la medaglia dedicata ad Alfred Nobel. L’ultimo in ordine di tempo è Giorgio Parisi, annunciato il 5 ottobre 2021 come vincitore del Premio Nobel per la Fisica insieme ai colleghi Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann per il loro contributo «alla comprensione dei sistemi fisici complessi»

Il primo fu Giosuè Carducci, famoso letterato che ottenne il Nobel per la Letteratura nel 1906. Lo stesso anno del Nobel a Carducci, lo scienziato Camillo Golgi ottenne a pari merito con con Santiago Ramón y Cajal il Nobel per la Medicina in seguito ai suoi studi sulla istologia del sistema nervoso.

Ernesto Teodoro Moneta, giornalista vinse il Nobel per la Pace nel 1907, insieme al francese Louis Renault, in seguito ai suoi scritti e agli sforzi per fondare Società per la pace e la giustizia internazionale. A Guglielmo Marconi, scienziato e inventore italiano, il Nobel per la Fisica del 1909. Fu l’inventore del telegrafo senza fili e le sue ricerche sulle onde radio posero le basi per la nascita della radio e della televisione.

Nel 1926, per la prima volta, se lo aggiudica una donna. È la scrittrice Grazia Deledda, vincitrice del Nobel per la Letteratura. Al celebre Luigi Pirandello il Nobel per la Letteratura nel 1934 «per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale».

Nel 1938 entrarono in vigore le leggi razziali fasciste che costrinsero molti ebrei ad abbandonare il Paese. Tra questi vi fu anche Enrico Fermi, giovane scienziato romano che andò a continuare le sue ricerche in America. Fermi fu uno dei pionieri dello studio su neutroni e radioattività artificiale, nonché uno dei direttori tecnici del Progetto Manhattan che portò alla realizzazione della prima bomba atomica. Il Nobel per la Fisica gli fu conferito il 10 dicembre 1938, pochi giorni prima della sua definitiva partenza verso gli States.

Emilio Segrè Italiano, ma naturalizzato americano, Emilio Gino Segrè fu collaboratore di Enrico Fermi e lo scopritore dell’antiprotone. Proprio per questo nel 1959 gli venne assegnato il Nobel per la Fisica. Sempre nel 1959 l’Italia poté celebrare un altro Nobel, quello per la Letteratura conferito a Salvatore Quasimodo «per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi».

Quasimodo, esponente di rilevo dell’ermetismo, è stato un illustre poeta e un grande studioso dei classici greci. Nel 1963 Giulio Natta si aggiudicò il Nobel per la Chimica insieme al collega Karl Ziegler «le loro scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri». Le sue ricerche portarono alla realizzazione di nuovi e innovativi materiali impiegati nell’industria più avanzata.

Altro italiano naturalizzato statunitense, Salvatore Luria compì importanti studi sui fagi e sui batteri che permisero il riconoscimento della virologia e della genetica batterica come discipline mediche indipendenti. Per le sue ricerche ottenne il Nobel per la Medicina insieme a Max Delbrück ed Alfred Hershey nel 1969.

Genetista tra i più importanti della sua epoca, Renato Dulbecco vinse il Premio Nobel per la Medicina nel 1975 dopo che ebbe scoperto il meccanismo d’azione dei virus tumorali nelle cellule animali. Ancora nel 1975 venne assegnato il Nobel per la Letteratura a Eugenio Montale, scrittore e poeta autore della celebre raccolta “Ossi di Seppia”. Il premio gli fu conferito per «la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni».

Carlo Rubia, fisco che ha dedicato la sua vita allo studio delle particelle elementari e ai neutrini cosmici, venne insignito del Premio Nobel per la Fisica nel 1984 con l’olandese Simon van der Meer per «il loro contributo determinante all’ampio progetto che ha portato alla scoperta dei campi di particelle W e Z, indicatori dell’interazione debole».

Franco Modigliani è finora il primo e unico Nobel per l’Economia del nostro Paese. Ottenne il riconoscimento nel 1985 per le sue importanti teorie sulla finanza d’impresa e le analisi del risparmio.

Una delle figure più importanti e rappresentative del nostro Paese, promotrice di fondazioni e progetti benefici, nonché personaggio di spicco del panorama politico italiano: Rita Levi Montalcini fu infatti neurologa di fama internazionale e senatrice a vita della Repubblica Italiana. Le fu assegnato il Nobel per la Medicina nel 1986 grazie al lo studio che permise di identificare il fattore di accrescimento della fibra nervosa.

Scrittore, regista e drammaturgo, Dario Fo è stato l’ultimo Nobel “italiano” per la Letteratura. La sua opera artistica ricercata e fuori dagli schemi tradizionali gli valse il Nobel nel 1997. Riccardo Giacconi è tutt’ora uno degli astrofisici più eminenti del panorama internazionale. Nel 2002 ottenne il Nobel per la Fisica insieme ai colleghi Raymond Davis Jr. e a Masatoshi Koshiba per le loro ricerche sullo spettro magnetico che portarono ad identificare le prime sorgenti cosmiche in raggi X.

Marco Capecchi, genetista ha vinto il Nobel per la Medicina del 2007 insieme agli scienziati Martin Evans e Oliver Smithies per le loro scoperte sull’impiego di cellule staminali nei processi di modificazione genetica. Prima di Giorgio Parisi, era l’ultimo dei “Nobel italiani” in ordine cronologico.

@Cristian de Filippo

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