Le facce della luna…@Sveva Canfora

Una ragazza del Kurdistan agli inizi di settembre, con i suoi genitori e suo
fratello, decide di passare qualche giorno di vacanza a Teheran. La sera del 13
settembre stava passeggiando per strada con la sua famiglia. Indossava lo hijab,
imposto dalla legge islamica in Iran, ma evidentemente non correttamente
secondo le leggi iraniane; ciò è bastato perché la polizia decidesse di portarla in
carcere per seguire un “corso per rispettare le leggi iraniane sull’abbigliamento
femminile ”. Suo fratello, che stava aspettando la ragazza fuori, ha dichiarato di
aver sentito delle urla provenire dall’interno. Da quella caserma la ragazza è
uscita in ambulanza, che l’ha trasportata all’ospedale più vicino, per poi morire
tre giorni dopo.
Il suo nome era Mahsa Amini, aveva 22 anni e tutta la vita davanti. Sapete cosa
vuol dire il nome Mahsa? “Come la luna”.
La luna è da sempre libera di mostrarsi come vuole. Mahsa no, non ha potuto
mostrare tutte le sue facce perché qualcuno gliel’ha impedito brutalmente.
Le “facce” di Mahsa, come quelle di molte persone, sono i diritti negati troppe
volte in tante parti del mondo. Avvenimenti, episodi, vicende che noi ragazzi
leggiamo sui libri di storia, testimonianze di un passato che crediamo superate
ma che affiorano ancora oggi come una pugnalata all’umanità.
Diritto vuol dire libertà. Credo fermamente che ognuno di noi sia libero di
esprimersi, di vestirsi, di pensare come vuole, senza prevaricare nessuno e credo
sia assurdo che questo non possa avvenire in tutti i luoghi del Mondo. I diritti di
ogni persona devono essere tutelati con un impegno sociale , politico e
culturale, solo così possiamo realmente parlare di diritti e non di privilegi, come
ci ha insegnato Gino Strada, persona straordinaria che ha speso tutta la sua vita
affinché questo Mondo diventi un luogo migliore.
E’ un dovere difendere la gente che vede i propri diritti calpestati, é un dovere
non mettere la testa sotto la sabbia e far finta di nulla. Non dovremmo mai
abituarci a queste realtà. Questo ha fatto il popolo Iraniano: non si è sottomesso
alla violenza dei governanti, ma con coraggio ha manifestato e manifesta in
questi giorni per i fatti accaduti. Oggi la storia di Mahsa ha riportato alla luce un
grave episodio di sopruso e violenza; una storia che racconta di uno Stato che si
macchia di sangue invece di proteggere i propri cittadini, uccidendoli in nome di
stupide leggi e idee fuori dal tempo, violandone i diritti. Grazie a giornali,
telegiornali e social siamo venuti a conoscenza dei fatti di questa triste vicenda,
ma chissà in ogni momento quante “Mahsa” vengono private dei propri diritti, .
E’ obbligo ricordare le altre “lune”: Hadis Najafi e Nika Shakarami, ragazze che
con coraggio e a costo di perdere la loro vita, sono scese per le strade, insieme a
tante donne e a tanti uomini, per far sentire la loro voce e la loro rabbia nei
confronti di un regime violento e autoritario.
Sveva Canfora
classe III B

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