Quando si parla delle così dette “relazioni umane” tra le prime che si sperimentano nel corso della vita troviamo l’amicizia.
Per amicizia si intende un legame che si crea tra più persone in cui ci si vuole bene, in cui c’è rispetto reciproco, non c’è invidia, non c’è rivalità, ci si accetta al di fuori di imperfezioni e differenze; per questo l’amicizia dovrebbe andare ben oltre, oltre l’apparenza.
Spesso si dice che accettiamo tutti e siamo una società inclusiva disposta ad accettare qualsiasi cultura, pensiero e religione ma poi quante volte si sentono cose come: persone sottopagate perché di carnagione nera, immigrati che si vogliono rispedire in quei Paesi che a tratti sono fabbriche di morti, persone che si suicidano perché non accettati dalla società…
Realmente chi è che decide cosa va bene e cosa no? Cosa è normalità e cosa no? Chi va bene e chi deve allontanarsi? Chi è una persona ok e chi è strano?
Certamente nella nostra vita quotidiana non abbiamo lo stesso rapporto con tutti ma a prescindere dalla persona che abbiamo davanti il rispetto non dovrebbe mai mancare; rispetto vuol dire disposizione astenersi da atti offensivi o lesivi, nel riconoscimento di un diritto, è la qualità più importante che deve avere un essere umano verso tutte le persone che lo circondano accettandone e valorizzandone le differenze.
Se vi chiedo di nominare un unico avvenimento che ha caratterizzato solo il 2022 per gran parte dell’anno a cosa pensate?
Personalmente alla guerra scoppiata a febbraio ad opera della Russia che ancor non è terminata, praticamente che è iniziata quasi un anno fa.
La guerra è una grandissima mancanza di rispetto: è una dimostrazione di presunta superiorità ed egoismo, di crudeltà, del presunto potere di poter stravolgere la vita ad una persona o togliergliela per la mania di grandezza.
Realmente serve a qualcosa avere solo rivali? Avere nemici? Essere soli? La nostra vita ha un senso se non c’è nessuno con cui condividerla? Possiamo veramente salvarci da soli?
Aghilar Sara
