Scioglimento Comune di Orta Nova, la Consulta Provinciale per la Legalità: “Dopo l’indignazione, l’impegno”

La società civile, accanto a forze dell’ordine e magistratura, può e deve giocare un ruolo fondamentale nel contrastare il potere condizionante delle mafie.

“Lo scioglimento per mafia del Comune di Orta Nova, il sesto in otto anni nella provincia di Foggia, richiede un’attenta riflessione”.

Lo dichiara in una nota la Consulta Provinciale per la Legalità, organismo insediatosi alcuni anni fa per sostenere, coordinare e promuovere nei Comuni della provincia di Foggia azioni di contrasto alla corruzione e all’illegalità, nonché per affrontare in maniera condivisa le problematiche legate alla presenza mafiosa.

“La notizia delle ‘accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata’ – continua la nota – che ha spinto il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, a deliberare l’affidamento della gestione del Comune dei Cinque Reali Siti a una commissione straordinaria per 18 mesi, conferma la dimensione tentacolare delle mafie del nostro territorio. Già i casi di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia, Cerignola e Foggia avevano dimostrato la capacità di profonda penetrazione della criminalità organizzata locale e, allo stesso tempo, la risposta forte dello Stato.

Oggi che le cronache riportano anche la notizia di un nuovo omicidio, l’ennesimo, sul territorio garganico, sgomento e senso di indignazione rappresentano la prima, istintiva reazione. E non potrebbe essere diversamente. Alla rabbia per un territorio martoriato dalla criminalità – continua la nota – non può che seguire l’impegno per il cambiamento. La Consulta, con le decine di realtà che la animano – istituzionali ed associative – è impegnata nella promozione e nella diffusione della cultura della legalità, nella consapevolezza che il contrasto ai fenomeni legati alla criminalità organizzata si possa realizzare anche attraverso un’azione seria ed efficace sul versante della prevenzione e dell’attivazione della cittadinanza attiva. La società civile, accanto a forze dell’ordine e magistratura, può e deve giocare un ruolo fondamentale nel contrastare il potere condizionante delle mafie. Se le forze sane del territorio resteranno unite e insieme proseguiranno nel portare avanti questa non facile impresa, nel prossimo futuro sarà possibile scrivere una storia diversa”.

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