Mai soli

In un mondo che spesso è distratto da questioni superficiali, è arrivato il momento di rivolgere un messaggio di gratitudine a colore che vivono nei paesi dilaniati dalla guerra. Pensiamo al conflitto in terra di Ucraina e a quello israelo-palestinese. In queste zone di guerra sono molti coloro che soffrono in silenzio: sono uomini, donne e bambini innocenti che continuano a lottare per la loro vita e la loro dignità. Le loro storie sono spesso nascoste dietro i titoli delle notizie, ma è importante riconoscere e offrire un messaggio di sostegno e gratitudine. Questo è quello che è accaduto a Oslo il 10 dicembre 2023 quando è stato consegnato il Premio Nobel per la Pace a Mohammadi per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la difesa dei diritti umani. Mohammadi purtroppo non ha potuto ritirare personalmente il premio poiché è attualmente detenuta nella prigione di Teheran.

Un applauso va a coloro che lavorano nei settori umanitari rischiando la propria vita per fornire assistenza medica, cibo e rifugio. Lodevole l’impegno dei Medici Senza Frontiere che si prendono cura di persone colpite da conflitti, epidemie, catastrofi naturali o escluse dall’assistenza sanitaria; dell’UNICEF che si occupa di assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri in tutto il mondo; della Croce Rossa, organizzazione di volontari e volontarie che ha per scopo l’assistenza socio sanitaria per chi è in situazioni di bisogno. E queste sono solo alcune delle associazioni che si prendono cura dei più bisognosi.

In questo messaggio di gratitudine, invitiamo il mondo a non dimenticare coloro che soffrono sotto il cielo della guerra. Il loro coraggio e la loro forza meritano di essere riconosciuti ed è nostro dovere lavorare insieme per porre fine alle sofferenze e costruire un futuro di pace.

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