Gli studenti del ‘Pascal’ diventano tutor di informatica per i piccoli alunni della ‘Leopardi’

Stretto l’accordo tra i due istituti per far sì che i bambini della Primaria possano beneficiare del tutoraggio degli studenti del Pascal; questi ultimi, inoltre, potranno vedere riconosciute le ore di tutoraggio/docenza effettuate come ore di alternanza scuola-lavoro. Stretto un accordo tra gli istituti ‘Pascal’ e ‘Leopardi’ di Foggia: così gli studenti saranno ‘tutor’ di informatica per gli alunni della scuola primaria. L’idea innovativa nasce dalla fortuita coincidenza che nel Consiglio di Circolo dell’istituto ‘Giacomo Leopardi’ di Foggia sedeva il genitore, che è anche professore di Informatica presso l’Istituto tecnico superiore ‘Blaise Pascal’.

Poiché gli alunni delle classi quinte della scuola primaria ‘Leopardi’ si avviano a utilizzare i dispositivi di robotica e realtà virtuale per l’innovazione didattica mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie, il dirigente scolastico della ‘Leopardi’ propone al professore l’idea: stipulare un accordo tra le due scuole per fare in modo che gli alunni della Leopardi possano beneficiare, sotto la supervisione degli insegnanti di entrambe le scuole, del tutoraggio degli studenti del ‘Pascal’ nell’ambito delle lezioni di Robotica e Informatica. Una proposta che avrebbe innescato un circolo virtuoso per entrambe le scuole, con un arricchimento reciproco e vantaggi per tutti gli alunni coinvolti.

Il professore coglie immediatamente le potenzialità della proposta e si impegna a portarla sul tavolo della dirigente dell’Istituto Pascal, la quale la accoglie con entusiasmo. Dopo questa intesa di massima, i dirigenti di entrambe le scuole si incontrano personalmente per sancire l’accordo con una stretta di mano, accordo che sarebbe stato poi ratificato dai rispettivi Consigli di Istituto.

Nasce, dunque, un accordo di rete tra le due scuole per far sì che i piccoli alunni della Leopardi possano beneficiare del tutoraggio degli studenti del Pascal onde acquisire competenze che li porranno in una posizione di sicuro vantaggio, beneficiando dell’apporto di “docenti” che potrebbero essere i loro fratelli maggiori; per converso, questi ultimi possono vedere riconosciute le ore di tutoraggio/docenza a favore degli alunni della Leopardi come ore di alternanza scuola-lavoro. Ecco avviato il circolo virtuoso.

Al di là di ciò, si è creato quel legame tra i ragazzi grandi e piccoli, di cui solo loro sono capaci: legame che li ha arricchiti umanamente, prima che didatticamente. Già nel corso del primo incontro (saranno dieci in totale) che si è tenuto il 5 febbraio nelle aule della Leopardi, si è creato immediatamente un ambiente empatico, allegro, fertile, in cui tutti hanno imparato qualcosa da tutti. “C’è stato un vero e proprio scambio culturale, che ha visto gratificati entrambi i gruppi; anche i professori e le maestre hanno interagito proficuamente, con dei risultati che possono essere a buona ragione definiti entusiasmanti. Infatti, al momento del congedo, gli alunni e gli studenti hanno avuto quasi attimi di tristezza, salutandosi con i batticinque e chiedendo di rivedersi presto”, spiegano dalla scuola ‘Leopardi’. “Si è trattato sicuramente di un’esperienza singolare in positivo e forse unica a livello nazionale”.

La voce si è diffusa anche tra altre scuole della città, tant’è che ci sono già altre richieste in tal senso; sarebbe bello se si aprisse una nuova pista e soprattutto una nuova opportunità per tutti gli studenti, in una sorta di gemellaggio tra alunni, oltre che tra scuole, per il quale troppo spesso si guarda lontano, addirittura oltre confine, senza accorgersi di chi ci vive accanto. “È stato bello notare come alcuni studenti del Pascal abbiano compreso la fatica di insegnare e loro stessi hanno detto che, d’ora in poi, rispetteranno maggiormente il lavoro dei loro professori; ma la cosa ancora più bella è pensare che alcuni di loro potrebbero divenire entusiasti professori di domani. L’auspicio è che questa esperienza, nata a Foggia, possa fare da apripista, soprattutto in contesti in cui è piuttosto difficile offrire ai nostri giovani concrete opportunità di realizzare costruttive esperienze di vita e di lavoro”, concludono.

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