Operazione “Giù le mani” coordinata dalla Procura di Foggia e condotta dalla Guardia di finanza

Abbiamo appreso dell’operazione “Giù le mani” coordinata dalla Procura di Foggia e condotta dalla Guardia
di finanza, che stamattina ha portato ad eseguire sette misure cautelari per estorsione, concussione,
corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata.
Tra i sette indagati vi sono alcuni funzionari pubblici, professionisti e imprenditori e dipendenti di una società
partecipata.
L’’intreccio tra mafia e politica che emerge da questa operazione è un chiaro ed ennesimo segnale di allarme
che non possiamo non cogliere.
E nel mentre esprimiamo il nostro sincero plauso e la nostra vicinanza alla Magistratura ed alle forze
dell’ordine continuamente impegnate, non possiamo non evidenziare che gli arresti di oggi sono l’esito di
problematiche sociali e condotte criminali che più volte come Libera abbiamo cercato di portare
all’attenzione dell’opinione pubblica, mettendo sempre in evidenza in questi anni i segnali che avvertiamo
dal basso: la normalizzazione delle mafie, la mancanza di percezione della gravità del fenomeno mafioso e di
quello corruttivo, la mancanza di etica.
Negli ultimi mesi abbiamo espresso varie volte preoccupazione per la situazione di Manfredonia,
promuovendo la mobilitazione “LiberiAmo Manfredonia” e lavorando insieme alla Diocesi e a molte realtà
della città per costruire percorsi di conoscenza e consapevolezza.
Non dobbiamo abituarci a tutto questo, non dobbiamo cedere alla rassegnazione ma dobbiamo, ora più che
mai, chiedere con forza che ciascuno faccia la propria parte, a partire dalla politica che – anche e soprattutto
in vista delle prossime elezioni – deve avere a cuore questa città immaginando e realizzando, insieme ai
cittadini, una proposta sociale e culturale che metta al centro i veri bisogni delle persone e non gli interessi
personali.
La politica deve essere capace di ascoltare il grido che proviene da questa terra: grido che proviene da chi
resiste, da chi prova a realizzare piccoli percorsi di giustizia sociale, ma anche da chi è stanco di vivere in una
città dove la mafia è radicata ed è capace di infiltrarsi nell’economia sana, mettendo un freno allo sviluppo,
sia quello economico che quello civile.
Ecco allora che non possiamo più attendere; è necessario agire, facendo tesoro delle esperienze belle,
positive che già ci sono, per fare quel passo in più che, oggi più che mai, è urgente e necessario.
Il gruppo del costituendo presidio di Libera Manfredonia continuerà nel suo impegno: lo farà partecipando
alla “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” che si
svolge ogni 21 marzo – e che quest’anno sarà a Roma -, ma soprattutto, continua e continuerà a farlo
promuovendo iniziative di promozione dei valori della giustizia sociale e della libertà, nonché di monitoraggio
civico del territorio, perché si realizzi il sogno di una società libera da mafie e corruzione.
Al contempo, come Libera siamo convinti che servirà una sempre maggiore sinergia tra istituzioni,
magistratura e società tutta per contrastare gli interessi delle organizzazioni criminali e l’indifferenza che si
avverte a più livelli.

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