“Note per la vita”, musicoterapia in Rianimazione e Terapia Intensiva con Il Cuore Foggia

Nuovo progetto dei clown dottori attivato presso il Policlinico Riuniti grazie all’esperto Michele Bonfitto e ai volontari. Jole Figurella: “Una bellissima esperienza per tutti, anche per medici e personale infermieristico”.

Prima seduta di Musicoterapia nel reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva del Policlinico Riuniti di Foggia. Il progetto, avviato il 21 maggio 2024, nasce da un’idea dell’associazione Il Cuore Foggia, accolta con entusiasmo dal Direttore, prof.ssa Gilda Cinnella e dalle responsabili di reparto, prof.sse Lucia Mirabella e Antonella Cotoia.             
“Scopo del progetto – spiega la presidente de Il Cuore Foggia, Jole Figurella – è quello di migliorare la qualità della vita delle persone ricoverate in un ambiente molto particolare e difficile come quello della terapia intensiva. La fase sperimentale del progetto prevede sei sedute a cadenza settimanale, che verranno svolte dal musicista e musicoterapeuta Michele Bonfitto, specializzato presso la scuola di Musicoterapia Artedo e da clown dottori certificati. Volontari che, oltre ad essere educatori, hanno acquisito i fondamenti della Musicoterapia grazie a un corso di formazione organizzato presso la sede de Il Cuore Foggia”.              
Studi recenti sul cervello hanno dimostrato gli effetti benefici che la musica può portare su pazienti ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva e Rianimazione.
“La musica – spiega Michele Bonfitto – attiva una stimolazione multisensoriale e cognitiva che non solo favorisce l’efficacia delle terapie farmacologiche, ma può essere d’aiuto per comunicare con tutte le persone che si trovano in una condizione di isolamento, consentendo loro di mantenere o recuperare il contatto con la realtà. Inoltre, il motivo principale della buona riuscita della Musicoterapia Recettiva in Terapia Intensiva si basa sulla fusione di due elementi: l’evidenza del comportamento del Sistema Nervoso Centrale, in grado di assorbire con più facilità gli stimoli sonoro-melodici rispetto ai rumori ambientali e la somministrazione di brani attentamente scelti in base a dei parametri tecnico-musicali, tenendo conto del BPM e della composizione armonica. Già durante la prima sessione, si è constatato che l’ascolto della scaletta proposta ha notevolmente regolarizzato e diminuito il valore del battito cardiaco, passando da un valore di 124 a uno di 116.”         
L’iniziativa è stata già sperimentata con successo in alcuni ospedali del nord Italia. “Abbiamo pensato di proporla anche noi – aggiunge Jole Figurella – con la speranza di contribuire a rendere il nostro ospedale un luogo in cui il paziente sia curato e sostenuto a 360 gradi, tra farmacologia e terapie complementari come la Musicoterapia. Se i risultati saranno quelli attesi, l’iniziativa proseguirà con lo scopo, tra l’altro, di presentare uno studio strutturato sugli effetti della musicoterapia in Rianimazione che abbia una utile valenza scientifica. Siamo certi che questa possa essere una bellissima esperienza per tutti, anche per medici e per il personale infermieristico, che si trovano coinvolti anche emotivamente in situazioni difficili e impegnative. Ringraziamo il Direttore Generale Giuseppe Pasqualone per aver autorizzato la nostra progettualità”.              
“Per la prima volta – racconta Michela Fuiano, clowndottore ed educatrice formata in musicoterapia – non abbiamo indossato i nostri soliti camici colorati. Ma nonostante ci mancassero i colori, abbiamo provato a far viaggiare la musica oltre le barriere della malattia. Ed è stato entusiasmante sentire che stavamo effettivamente donando noi stessi per una giusta causa. Oggi noi abbiamo semplicemente portato qualcosa in più ai pazienti, abbiamo usato la musica come ponte per raggiungerli lì, nella dimensione dove sono, in attesa del risveglio”.

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