“Un mare d’arte” nel carcere di Foggia, completate le opere realizzate da Luca Pugliese e dagli artisti ristretti

L’intenso lavoro pedagogico, durato 18 giorni, ha coinvolto tre sezioni. La direttrice, Giulia Magliulo: “Percorsi fondamentali per liberare le emozioni”

Il mare di arte che, a partire dal mese di marzo, ha iniziato a inondare la Casa Circondariale di Foggia è ormai un’opera compiuta. L’intenso lavoro artistico, durato complessivamente 18 giorni e intitolato “Un mare di arte… per un’onda di libertà”, è stato realizzato dall’artista Luca Pugliese in collaborazione con i detenuti e le detenute di tre sezioni – Femminile, Nuovo Padiglione, Sezione Giudiziaria – allo scopo di restituire luce al luogo e ai suoi abitanti.

Il risultato finale di questo progetto, fortemente voluto dalla direttrice della Casa Circondariale Giulia Magliulo, sono dei murales dai colori vivaci, tra cui uno di ben 150 metri di lunghezza che, colorando lo spazio nel segno del mare, hanno reso più accoglienti, vive e foriere di speranze alcune aree della struttura penitenziaria. Il tema scelto per questa action pittorica dal chiaro intento pedagogico è appunto il mare, simbolo propiziatorio dell’andare oltre, tra risacche che avvolgono e frenano e onde amiche che traghettano verso nuove rotte e nuovi orizzonti; il mare come metafora della vita stessa, con i suoi miraggi e i suoi naufragi, con i suoi variegati colori e le sue infinite sfumature.

“La scopo di questa iniziativa – ha spiegato la direttrice, Giulia Magliulo – è altamente trattamentale. In un carcere in cui ci sono detenuti che devono espiare una pena e fare un percorso rieducativo, l’arte ha un valore importantissimo perché permette di esprimere emozioni che, talvolta, non si riescono a comunicare nemmeno con le parole; consente di rimettersi in gioco. Il progetto ha avuto un’importante risposta da parte delle persone detenute che si sono confrontate con un’esperienza molto positiva”.

“È stata un’esperienza unica – ha aggiunto l’artista Luca Pugliese – quella di dipingere insieme con le persone detenute un’opera di dimensioni notevoli, che ha inondato pareti grigie. I corsisti hanno appreso la tecnica in pochi giorni: ciò significa che l’arte ha una forza immensa e di ciò vado fiero. Ringrazio di questa opportunità la direttrice Giulia Magliulo e tutta l’amministrazione penitenziaria”.

Uno spesso filo rosso corre tra questa esperienza, alla cui inaugurazione ha partecipato anche il CSV Foggia, e il progetto “Un’ora d’aria colorata” che – nell’arco di un decennio – ha visto il musicantautore campano esibirsi finora in ben 35 concerti gratuiti in diversi istituti penitenziari italiani e fare dono della sua musica ristoratrice a migliaia di detenuti: l’arte nel e per il sociale.

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