Come eri vestita? Progetto contro la violenza sulle donne

Stamattina i ragazzi di tutto l’istituto Blaise Pascal hanno partecipato ad un convegno contro la violenza sulle donne , chiamato “Come eri vestita” , progetto nato in Puglia che vedrà molte tappe , come Taranto , Brindisi e Lecce , e la nostra citta come prima di queste tappe

Il convegno è stato molto toccante , si è parlato sia di storie accadute realmente che di ulteriori fatti che hanno aiutato i ragazzi a comprendere il discorso.

Il seguente incontro è iniziato con le parole della docente Padalino e con un video realizzato nel 2023 all’Aquila , del canto “Sarò l’ultima” canto intonato da donne di un movimento nato in Argentina NI UNA MENOS che lotta ogni giorno contro il femminicidio e contro abusi di ogni tipo , proprio come quello di una donna abusata all’età di 16 anni da un amico, che è intervistata da una dottoressa che abbiamo incontrato oggi che ci ha parlato di come sia difficile vivere dopo l’abuso , per la paura di denunciare o la paura di parlare , e nel caso di questa donna che ha trovato la forza di denunciare l’accaduto solo 3 anni dopo , per la paura delle ripercussioni.

Poi si sono susseguite discussioni sulla disparità di genere e di come la donna è e deve essere libera di essere libera di vestire come la sua immaginazione comanda senza il rischio di essere violentata o abusata fisicamente o psicologicamente , perché non è l’abito che fa la violenza.

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma. Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare. Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana). Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley). Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina). Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette). Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucia). Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue. Ti diranno che era giusto, che ero da sola.Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una pu***na. Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria. Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo. Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto. Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome. Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai. Ma, per carità, non legare mia sorella. Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti. Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia. Sono loro, saranno sempre loro. Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato. Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me. Combatti perché possano urlare più forte di me. Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io. Mamma, non piangere le mie ceneri. Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.

Sorella di giulia

Post recenti

Leave a Comment