Limiti e confini della ragione umana. Un appassionato e appassionante esercizio di pensiero critico
“Limiti e confini della ragione umana nel pensiero di Immanuel Kant”, il titolo della conferenza che si è tenuta nei giorni scorsi, presso l’ Auditorium “Renata De Michele” del Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foggia, in occasione del terzo centenario della nascita del filosofo di Königsberg. A relazionare il prof. Costantino Esposito, Ordinario di Storia della Filosofia dell’Università degli Studi di Bari e massimo esperto italiano di Kant.
Dopo i saluti istituzionali della Dirigente Scolastica, Piera Fattibene, e di Antonio Lombardi e Myrtha de Meo-Ehlert dell’associazione italo-tedesca Grimm, organizzatrice dell’evento insieme al liceo foggiano, l’incontro ha rappresentato una feconda occasione per conoscere e approfondire la “Critica della Ragion Pura” di Kant, un’opera fondamentale non solo per comprendere l’intera storia della filosofia moderna, ma anche per imparare a leggere, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dei Diritti Umani, le emergenze dell’attualità attraverso un pensiero che sia davvero critico e in grado di affrancarsi dai pregiudizi, di promuovere i diritti umani e di tutelare la dignità di ogni individuo.
Durante la conferenza, moderata dalla prof. Monica Gigante, alcuni studenti hanno letto le pagine più significative del filosofo tedesco (seguendo la traduzione del filosofo Esposito) per introdurre i partecipanti alla “rivoluzione copernicana” realizzata da Kant, secondo il quale sono le forme conoscitive del soggetto a condizionare l’oggetto. In questo cambio di prospettiva, quindi, non è più l’oggetto a determinare le rappresentazioni del soggetto. Il filosofo di Königsberg ci ha insegnato che non dobbiamo più chiederci come sono le cose in se stesse, ma qual è il nostro modo di conoscerle; questo passaggio è fondamentale perchè ci chiarisce come possiamo avere conoscenza scientifica del mondo. Esposito, a questo proposito, durante la sua relazione, ha spiegato che la ragione umana, secondo Kant, vuole conoscere tutto, vuole afferrare tutto, persino l’incondizionato. Anche se quest’ultimo punto potrebbe lasciarci perplessi, secondo il filosofo italiano, i grandi filosofi come Immanuel Kant sono in grado di suscitare in noi inquietudine, stato d’animo fondamentale per stimolare la capacità di chiedersi il perché delle cose e, in quest’ottica, le domande che la storia della filosofia suscita in noi sono molto più importanti delle risposte degli Autori stessi.
Esposito, inoltre, ha illustrato due termini presenti nel testo di Kant: “limite” e “confine”. Il concetto di “limite” rimanda ad un territorio ben circoscritto e conosciuto; il termine “confine”, invece, rimanda al concetto di “frontiera” che implica una certa inclinazione ad andare al di là di quello che conosco scientificamente, semplicemente per pensare ciò che con l’intelletto non riesco ad afferrare. Il compito della filosofia, in questo modo, diventa uno stare sui confini, consci che non possiamo arrischiarci ma nella consapevolezza di non poter fare a meno di stare proprio su quel confine che tanto ci attrae.
Se alla ragione umana togli la sua apertura verso l’incondizionato, ha puntualizzato Esposito, togli l’uomo stesso, perché chiedersi il “perché ultimo delle cose” caratterizza la nostra umanità.
Infatti, la ragione comprende in sé, secondo Kant, oltre all’uso legittimo dell’intelletto anche ciò che costituisce un oltrepassamento di quel limite che impone all’intelletto di conoscere solo ciò che gli viene dato dall’esperienza.
Tuttavia, il confine di cui parla Kant, ha sapientemente spiegato il filosofo italiano, è dentro la ragione stessa. Quindi, l’intelletto rimane dentro la ragione e l’incondizionato, così, si configura come una domanda irriducibile ma dalla risposta assolutamente impossibile.
In buona sostanza, per Kant, ciò che io non posso conoscere scientificamente posso, però, pensarlo ed è così che i limiti della ragione possono essere oltrepassati “nella” ragione stessa.
Dopo la relazione, il professore italiano ha dialogato con le studentesse e gli studenti del liceo foggiano, creando un momento di confronto e dibattito articolato, partecipato e appassionato e stimolando nei giovani un vero e proprio esercizio di pensiero critico.